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Questo fenomeno non riguarda solo l’Italia, ma è una tendenza globale che interessa numerosi settori: dai lavori manuali a quelli amministrativi, tantissimi settori sono infatti a rischio.
Continuate a leggere per scoprire quali sono questi settori e quali saranno gli impieghi più a rischio nei prossimi anni.
Punti chiave:
- Lavori a rischio di estinzione: molti impieghi legate a compiti ripetitivi e mansioni manuali sono sempre più sostituite da macchine e intelligenza artificiale.
- Settori più colpiti: il rischio del declino colpisce in particolare il commercio, l’artigianato tradizionale e la manifattura industriale, dove l’automazione e l’outsourcing hanno ridotto la domanda di manodopera.
- Motivi del cambiamento: fattori come la tecnologia avanzata, il cambio delle esigenze di mercato e le nuove normative ambientali stanno accelerando la trasformazione del mondo del lavoro e il rischio di tante professioni italiane.

Il Declino di Alcuni Mestieri: Uno Sguardo Globale
Secondo il Future of Jobs Report 2023 del World Economic Forum, l’evoluzione del mercato del lavoro sta portando a una perdita netta di circa 14 milioni di posti di lavoro entro il 2027.
Questo fenomeno è dovuto principalmente all’automazione, alla digitalizzazione e alla crescente necessità di competenze specializzate.Alcuni settori sono particolarmente esposti:
- Ruoli amministrativi: con l’introduzione di software avanzati e intelligenza artificiale, molte mansioni ripetitive e di gestione documentale stanno scomparendo.
- Lavori ripetitivi: l’innovazione tecnologica ha ridotto la domanda di operai specializzati, come i falegnami e i sarti, lavori una volta centrali nell’artigianato italiano.
- Settore dei trasporti: l’avvento delle auto a guida autonoma e la robotizzazione della logistica stanno trasformando il settore, mettendo a rischio posti come quelli dei postini e degli autisti.
- Commercio al dettaglio: l’e-commerce e le nuove abitudini di consumo hanno ridotto drasticamente la domanda di cassieri e altri addetti alla vendita tradizionale.
Ambiti Più Sicuri nel Futuro
D’altro canto, alcuni ambiti professionali risultano meno vulnerabili alle trasformazioni tecnologiche. Tra questi, spiccano:
- Sanità: la domanda di personale medico e infermieristico resta elevata, soprattutto con l’invecchiamento della popolazione.
- Istruzione: il settore continua a evolversi con la digitalizzazione, ma l’insegnamento rimane un pilastro della società e richiede una forte componente umana.
La transizione in atto dimostra quanto sia essenziale adattarsi alle nuove tecnologie e investire in percorsi di formazione continua per affrontare il futuro del lavoro con maggiore sicurezza.
Per saperne di più, consulta alcuni dei nostri migliori articoli scritti da esperti:
- Come Creare un Portfolio Lavorativo Eccezionale
- Capacità e competenze artistiche: cosa scrivere nel curriculum vitae
- Guida alla creazione di un graphic design CV
Le Professioni a Rischio in Italia
Secondo il Rapporto Excelsior sul mercato del lavoro italiano (2024-2028), molti lavori stanno subendo una forte contrazione a causa di trasformazioni economiche, tecnologiche e sociali. In particolare, i lavori più colpiti rientrano in cinque categorie principali:
1. Agricoltura, silvicoltura e pesca
Il settore primario sta registrando un calo della manodopera dovuto all'invecchiamento della popolazione rurale, alla mancanza di un adeguato ricambio generazionale e all'automazione delle coltivazioni.
Le tecnologie agricole avanzate, come i droni per il monitoraggio delle colture e i macchinari autonomi per la raccolta, stanno progressivamente sostituendo il lavoro manuale.
2. Industrie tradizionali
Le filiere tessili, chimiche e metallurgiche stanno affrontando un declino costante a causa della concorrenza internazionale e della delocalizzazione produttiva.
La crescente attenzione alla sostenibilità e alla transizione ecologica sta riducendo la domanda di prodotti inquinanti, mettendo a rischio numerosi posti di lavoro in queste industrie.
3. Artigiani e operai specializzati
Lavori come falegnami, carpentieri, tappezzieri, muratori, sarto ed altri stanno progressivamente scomparendo per diversi motivi: la produzione industriale di massa, la difficoltà di trasmissione del sapere artigianale alle nuove generazioni e la crescente richiesta di materiali prefabbricati.
La domanda di questi lavori si mantiene viva solo per lavorazioni su misura di alta qualità, anche tramite CGIA come quella di Mestre.

4. Tecnici e riparatori
Figure come elettricisti, elettromeccanici, orologiai e gioiellieri stanno vivendo un ridimensionamento a causa della sostituzione degli oggetti riparabili con prodotti di largo consumo progettati per essere usa e getta.
L’obsolescenza programmata e l’aumento delle importazioni a basso costo riducono la necessità di tecnici specializzati.
5. Ruoli generici
Professioni come collaboratori domestici, addetti alle pulizie e venditori ambulanti stanno cambiando radicalmente.
L’integrazione di robot per la pulizia, la diffusione dell’e-commerce e la regolamentazione più stringente del commercio su strada stanno riducendo drasticamente la domanda di questi lavori tradizionali.
In questo contesto di trasformazioni, è essenziale investire in percorsi di formazione continua, aggiornare le competenze professionali e adattarsi alle nuove richieste del lavoro.
Le Cause della Scomparsa di Alcuni Lavori
Il declino di molte professioni tradizionali è il risultato di diversi fattori che stanno ridefinendo il mercato del lavoro. Queste trasformazioni hanno un impatto su settori diversi, dalle produzioni industriali ai lavori dell'artigianato, fino ai ruoli meno qualificati.
Automazione, Digitalizzazione e Transizione Ecologica
L’avanzata della tecnologia sta rendendo obsoleti molti lavori manuali e ripetitivi. L’intelligenza artificiale e i robot stanno sostituendo impiegati amministrativi, operai e addetti ai servizi.
Ad esempio, il settore della logistica sta implementando magazzini automatizzati, mentre chatbot e assistenti virtuali stanno rimpiazzando parte del personale nel servizio clienti.
L'attenzione crescente alla sostenibilità ambientale sta modificando la domanda di prodotti e servizi.
Professioni legate a industrie ad alto impatto ambientale, come la produzione di carbone o plastica monouso, stanno sparendo a causa di regolamenti più severi e cambiamenti nelle abitudini dei consumatori.
Allo stesso tempo, emergono nuove professioni legate all’energia rinnovabile e all’economia circolare.
Mancanza di Ricambio Generazionale
Molti mestieri artigianali come falegnami, sarti e orologiai stanno scomparendo per la scarsa attrattiva tra i giovani. Il calo delle nascite e la digitalizzazione hanno ridotto l'interesse verso i lavori manuali, considerati meno redditizi rispetto a carriere nell’informatica o nei servizi digitali.
Questa situazione sta portando alla scomparsa di competenze tecniche che difficilmente potranno essere recuperate.
Le aziende puntano sempre più su ottimizzazione e automazione per ridurre i costi. La delocalizzazione della produzione ha ridotto la domanda di manodopera locale, soprattutto in settori come il tessile e il manifatturiero.
I grandi gruppi industriali preferiscono investire in tecnologia avanzata, che richiede meno operai e più tecnici specializzati.
Cambiamenti Sociali e Psicologici
Alcuni mestieri stanno scomparendo perché non rispondono più alle esigenze dei lavoratori moderni. Lavori con orari difficili, turni notturni o festivi, come i postini e i commessi nei negozi tradizionali, stanno perdendo attrattiva.
I nuovi modelli di consumo, come l’e-commerce, stanno inoltre riducendo la richiesta di venditori ambulanti e negozi di prossimità.
Questi cambiamenti richiedono una maggiore attenzione alla formazione e alla riqualificazione professionale per garantire che i lavoratori possano adattarsi a una situazione in continua evoluzione.

Come Affrontare il Cambiamento e Adattarsi
L’evoluzione del mondo porta alla scomparsa di molte professioni tradizionali, ma offre anche nuove opportunità. Per rimanere competitivi, è fondamentale adattarsi alle trasformazioni, investendo in formazione e cercando percorsi alternativi.
1. Riqualificazione professionale
Il modo più efficace per affrontare la perdita di lavoro è investire in formazione continua. I lavoratori devono aggiornare le proprie competenze, puntando su competenze digitali e tecnologiche, che sono sempre più richieste.
Ad esempio, un artigiano può ampliare il proprio impiego attraverso l’e-commerce e il digital marketing, mentre un operaio può specializzarsi nell'uso di macchinari automatizzati.
2. Avvicinare scuola e impiego
Per preservare i mestieri artigianali (o legati alla CGIA), è essenziale favorire il ricambio generazionale. Le scuole dovrebbero promuovere apprendistati e corsi specializzati che permettano ai giovani di apprendere le tecniche dei mestieri in via di estinzione.
Un esempio positivo è la crescita delle accademie di mestieri e CGIA come quella di Mestre che formano falegnami, sarti e restauratori, garantendo un futuro a queste professioni.
3. Politiche proattive
Aziende e governi devono collaborare per creare nuove opportunità di impiego e favorire la transizione occupazionale anche grazie alla ricerca.
Questo può avvenire attraverso incentivi fiscali per le imprese che assumono lavoratori in fase di riqualificazione professionale o che investono in settori emergenti come alcuni lavori green del futuro e l’intelligenza artificiale.
4. Adattabilità e innovazione
Chi si trova a rischio occupazionale deve essere disposto a esplorare nuove carriere e valutare settori in crescita, come la creazione contenuti o altre categorie.
Cinquantenni disoccupati o over 55 con esperienza in settori in declino possono reinventarsi come formatori o consulenti, mentre giovani lavoratori possono sfruttare la digitalizzazione per avviare carriere nel settore tecnologico, nella programmazione o nel marketing digitale.