CV da Doppiatore: Come Scrivere un Curriculum Che Faccia Colpo
Il doppiaggio non è un settore che si esplora con un CV generico e qualche demo vocale standard. A differenza di molti altri ambiti, le assunzioni spesso non partono da un annuncio pubblico. Le voci vengono selezionate su base fiduciaria, attraverso relazioni consolidate, presenze frequenti in sala di registrazione e reputazione costruita nel tempo.
Esempio Curriculum Vitae Doppiatore
PROFILO PROFESSIONALE
Doppiatrice e speaker italiana con esperienza in cartoni animati, videogiochi, audiolibri e spot pubblicitari. Formata presso l’Accademia del Doppiaggio con specializzazione in adattamento dialoghi e recitazione vocale, ho lavorato in studio con registi come Davide Lepore e Massimo De Ambrosis. Versatile e autonoma anche da remoto, collaboro con agenzie e studi in tutta Italia. Adatta a personaggi femminili dai 15 ai 40 anni, ruoli brillanti e voce guida.
ESPERIENZE PROFESSIONALI
Doppiaggio – Serie TV animata (Target Kids 6–10)
Personaggio principale – “Lina” – Stagione 2
Studio: Rainbow CGI / Localizzazione per RaiPlay
Ruolo: interpretazione completa, doppiaggio in sala, sincronizzazione labiale
Lingua: italiano
Note: 6 episodi da 12 min / turni in presenza a Roma
Videogioco narrativo – Voce protagonista (First-person story)
TITOLO: “The Mirror’s Forest” – 2024
Cliente: Studio Moonlight (Milano)
Ruolo: registrazione autonoma in home studio con editing e mastering
Software usato: Pro Tools, RX7, Source Connect
Lingua: italiano, inglese
Speakeraggio audiolibro – Narratrice femminile
TITOLO: “Racconti al Femminile” – 2023
Piattaforma: Audible
Ruolo: voce narrante per 4 racconti (tot. 3h registrazione)
Attività: montaggio e post-produzione in autonomia
Spot pubblicitario radio – Campagna locale per Aqualux (Roma)
Ruolo: speaker spot 30" e 15"
Studio: BB Dub
Distribuzione: radio FM, digital streaming
Tariffa: 350 € netti (inclusi diritti 6 mesi)
FORMAZIONE
Accademia del Doppiaggio – Roma
Corso biennale di doppiaggio professionale
Docenti: Christian Iansante, Roberto Pedicini
Moduli: dizione, sincrono, recitazione microfonica, adattamento dialoghi, regia vocale
Laurea triennale in Scienze dello Spettacolo – Università di Roma Tre
Tesi: “La voce come identità narrativa nei cartoni animati italiani”
Seminario avanzato “Voice Acting nei Videogiochi” – 2023
a cura di TransPerfect Media / Milano
Workshop su direzione e registrazione per titoli tripla A
COMPETENZE TECNICHE
- Dizione italiano standard
- Adattamento dialoghi / riscrittura copioni
- Conduzione in self-recording con qualità broadcast
- Editing audio (Adobe Audition, Audacity, RX7)
- Competenze base in regia del suono
- Lingue: italiano (madrelingua), inglese (C1), francese (B1)
PRODUZIONI E DEMO LINK
ALTRE INFORMAZIONI
- Iscritta a Enpals
- Possesso P.IVA
- Disponibile per registrazioni in sede a Roma e Milano
- Collaborazioni in corso con agenzie casting per spot, serie e docu reality
- Età apparente vocale: 15–40 anni
- Disponibile per provini vocali e brevi test a distanza
Ma questo non significa che un buon CV non serva. Al contrario: quando arriva l’occasione giusta, il tuo profilo deve essere pronto a parlare per te, letteralmente.
Continua a leggere per capire come costruire un CV che non solo descriva la tua voce, ma che la valorizzi, posizionandoti concretamente nel mondo del doppiaggio professionale.
Punti chiave:
- Definisci con precisione il tuo segmento: un doppiatore generico viene ignorato. Specifica target, media, stile.
- Usa esempi e riferimenti concreti: inserisci nomi di studi, direttori, progetti: questo è ciò che leggono davvero.
- Mostra che sai lavorare in studio: più che la voce, conta la tua esperienza sul set e con la regia audio.
Per saperne di più, consulta alcuni dei nostri migliori articoli scritti da esperti:
- Come Distinguersi Con Un CV Per un Lavoro Nella Finanza
- Come Creare un Portfolio Lavorativo Eccezionale
- Capacità e competenze artistiche: cosa scrivere nel curriculum vitae
Come Costruire un CV
Nel settore del doppiaggio, il curriculum è uno strumento operativo che deve rispondere a un'esigenza di casting immediata.
Le produzioni non hanno tempo per interpretare il tuo potenziale: vogliono sapere che tipo di voce hai, in che tipo di scena puoi funzionare, e se riesci a consegnare il materiale nei tempi richiesti. Per questo motivo, il CV di un doppiatore va costruito con attenzione, concretezza e un occhio ai dati reali.
1. Dichiara Chiaramente il tuo Segmento Vocale
Un buon curriculum da doppiatore parte dalla definizione precisa del tuo segmento. Non basta scrivere “voce versatile” o “attore vocale esperto”. Serve indicare con chiarezza se lavori meglio in cartoni animati, docu reality, spot radio, videogiochi o audiolibri.
A seconda del tipo di programma, cambia l’approccio alla recitazione, la dizione, il ritmo e persino l’uso del corpo nella preparazione.
Se sei efficace nel doppiare personaggi comici in animazione o nel guidare narrazioni drammatiche per il cinema, mostra esempi audio collegati direttamente a quei ruoli. Il casting valuta sulla base di prove ascoltabili, non su aggettivi vaghi.
2. Metti in Luce i tuoi Collegamenti
Nel mondo del doppiaggio italiano, i contatti contano quasi quanto la tecnica. Se hai studiato presso una scuola come l’Accademia del Doppiaggio (presente a Roma, Milano, Torino, Napoli), o frequentato un corso con registi attivi nel settore, segnalalo.
Le aziende che gestiscono la lavorazione audio per film e serie TV, come CDC-Sefit o Pumais Due, tengono conto di chi è già passato per le loro sale o ha collaborato in fase di post produzione. Includere i nomi di studi o registi con cui hai avuto a che fare permette a chi legge il CV di orientarsi: il contesto dice molto più di una descrizione generica.
3. Inserisci Dati Sulle Tue Performance
Nel doppiaggio, come in ogni lavoro tecnico-artistico, i numeri parlano. Scrivere che hai doppiato “diversi personaggi” o partecipato a “diverse produzioni” non è utile. È meglio dire: “3 turni da 3 ore per un film d’animazione”, “spot pubblicitario da 1.000 € per uso nazionale”, “audiolibro narrato per 4 ore di registrazione netta”.
Indica il tipo di lavoro, la fase della lavorazione in cui sei stato coinvolto (adattamento, registrazione, editing), l’età del personaggio doppiato, il genere, il target e la distribuzione. Questi dati permettono di capire a che livello ti muovi nel campo e quali sono le tue competenze professionali.

4. Dimostra le tue Competenze Tecniche Reali
Sempre più produzioni, anche in Italia, richiedono autonomia nella registrazione e nel montaggio. Se hai un home studio, specifica il tipo di microfono, i programmi che utilizzi (come Pro Tools, Audacity, RX7), il livello di isolamento acustico e le capacità di editing.
Non limitarti a dire che “sai usare strumenti audio”: descrivi le attività che svolgi. Ad esempio: “editing completo e invio del file pronto per messa in onda”, oppure “adattamento vocale e montaggio in sincrono su testo in lingua straniera”.
5. Crea una Sezione Esperienze Leggibile
Nel tuo CV, le esperienze vanno riportate in modo sintetico ma strutturato. Usa tre righe: titolo del lavoro o del ruolo, cliente o studio di riferimento, attività svolte e formato finale. Ad esempio:
Questa struttura consente al team di regia o al direttore di doppiaggio di capire immediatamente in quale tipo di produzioni hai già lavorato e cosa sei in grado di offrire. Non sottovalutare neppure i lavori “minori”: anche uno spot locale o una serie di brevi titoli per radio può testimoniare il tuo impegno, la tua affidabilità e la tua versatilità.
Chi Assume e Cosa Cerca in Questo Lavoro
Nel campo del doppiaggio, le opportunità non si trovano cercando “lavoro da doppiatore” su Google una volta ogni tanto. Le occasioni concrete arrivano da realtà ben precise, spesso localizzate a Roma e Milano, che operano a livello industriale nella produzione vocale per il cinema, le serie TV, i cartoni animati e la pubblicità.
Per entrare in questi circuiti non basta avere una bella voce: bisogna conoscere gli standard di studio, la velocità richiesta in sala, le logiche della post produzione e, soprattutto, sapere chi assume davvero.
CDC‑Sefit Group (Roma) è uno dei principali poli di lavorazione vocale in Italia. Ha firmato adattamento e registrazione per Netflix, Rai, Warner, Disney e Sky, Pumais Due, sempre a Roma, lavora da anni con Amazon Prime Video e Disney. Chi entra in queste produzioni spesso ha alle spalle una scuola di recitazione o doppiaggio con una rete di contatti attivi nel settore.
Anche BB Dub (Roma) gestisce lavori in ambito cinema, spot e audiolibri. In questo caso, le attività vocali includono ruoli narrativi e spiegazioni tecniche, come quelle in docu reality e animazione. Il casting può coinvolgere candidati di ogni età, purché in grado di consegnare materiale audio pulito, coerente con la scena, pronto per la lavorazione finale.
Cosa Cercano Questi Studi
I recruiter non cercano solo voci interessanti. Cercano persone che sanno muoversi in sala, che capiscono le esigenze del team di regia e rispettano i tempi. La puntualità in studio, la capacità di leggere un testo con ritmo, la comprensione immediata del tono richiesto: sono questi i criteri con cui vengono valutate le performance.
E no, non basta scrivere “flessibile e affidabile” sul curriculum. Serve mostrare nella sezione delle esperienze: "due turni per spot pubblicitari con consegna entro 24 ore", "sessione completa in home studio con mix finale", "voce guida per videogiochi narrativi". I dati reali rendono credibile il tuo CV.
Ad esempio, TransPerfect Media (Milano) si occupa invece di doppiaggio e post produzione multilingua per realtà come Crunchyroll e Disney Channel. Qui la selezione passa spesso da casting interni per speaker e attori vocali capaci di gestire anche l’adattamento in lingua, soprattutto per programmi destinati all’estero.
È uno studio che dà spazio a chi ha competenze in lingue straniere, regia audio e editing, quindi nel CV non basta elencare esperienze: serve dettagliare strumenti utilizzati, ruoli, software e modalità di lavorazione.
Un altro elemento spesso richiesto è la capacità di interpretare ruoli in autonomia grazie alle proprie competenze tecniche, soprattutto nei casi di speakeraggio remoto o audiolibri.
In questi contesti, l’attore deve essere in grado di modulare la voce per più personaggi, gestire la dizione senza supporto dal direttore e correggere il proprio file audio.
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