Editore CV: Come Scriverne Uno Che Faccia Colpo
Scrivere un CV da editore non significa elencare genericamente esperienze e titoli di studio, ma dimostrare di conoscere davvero le dinamiche del settore editoriale italiano.
Mondadori, RCS Libri o realtà digitali come DigiTouch e DataAnnotation non cercano semplicemente laureati in Lettere: valutano chi sa unire capacità di editing, competenze digitali e conoscenza del mercato dei contenuti.
Continua a leggere per scoprire quali elementi inserire nel tuo curriculum per distinguerti davvero.
Esempio CV da Editore
Nome e Cognome: Marta Bianchi
Indirizzo: Via Roma 84, 20121 Milano (MI)
Telefono: +39 329 654 7890
Email: marta.bianchi@email.com
LinkedIn: linkedin.com/in/marta-bianchi-editor
Portfolio: www.martabianchi-editor.it
Profilo Professionale
Editore con oltre 12 anni di esperienza nell’editoria tradizionale e digitale. Specializzata nella gestione di collane di narrativa e saggistica, nello scouting di nuovi autori e nella supervisione del processo di pubblicazione dall’editing alla distribuzione. Forte attenzione al mercato editoriale italiano ed europeo, con comprovata capacità di individuare tendenze e costruire progetti editoriali di successo.
Esperienza Professionale
Responsabile Editoriale – Casa Editrice Aurora (Milano)
2017 – Presente
- Coordinamento del team editoriale (6 persone) per lo sviluppo di nuove collane di narrativa contemporanea.
- Supervisione del processo di selezione dei manoscritti, dall’acquisizione dei diritti fino alla pubblicazione.
- Incremento del 40% delle vendite della collana “Nuove Voci” grazie a strategie mirate di marketing editoriale.
- Collaborazione con uffici stampa e distributori per la promozione di autori emergenti.
Editor Senior – Edizioni Mediterranee (Roma)
2012 – 2017
- Editing e revisione di oltre 120 titoli in ambito narrativa, saggistica e manualistica.
- Scouting di autori italiani e stranieri, con acquisizione dei diritti di traduzione per il mercato italiano.
- Gestione dei rapporti con agenti letterari e traduttori.
- Introduzione di strumenti digitali per ottimizzare il workflow editoriale.
Editor Junior – Piccola Editoriale S.r.l. (Torino)
2010 – 2012
- Supporto nella valutazione dei manoscritti ricevuti.
- Revisione bozze e coordinamento con tipografie e grafici.
- Assistenza nella realizzazione del calendario editoriale annuale.
Formazione
- Laurea Magistrale in Filologia Moderna, Università degli Studi di Milano – 2009
- Master in Editoria e Comunicazione, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano – 2010
Competenze
- Editing e correzione di bozze
- Gestione progetti editoriali
- Scouting autori e valutazione manoscritti
- Coordinamento team
- Marketing e promozione editoriale
- Software editoriali (InDesign, CMS, sistemi di project management)
Lingue
- Italiano: madrelingua
- Inglese: avanzato (C1)
- Francese: intermedio (B2)
Punti chiave:
- Competenze editoriali concrete: le aziende vogliono vedere esperienze su testi reali, riviste, collane o contenuti digitali.
- Conoscenze digitali richieste: SEO, CMS e strumenti di editing multimediale sono ormai indispensabili nel settore.
- Esempi dalle assunzioni reali: le job description di editor in Italia mettono in luce l’unione tra scrittura e gestione digitale dei contenuti.
Cosa Cercano Davvero le Aziende Italiane
Quando si analizzano le offerte di lavoro nel campo dell’editoria, emerge che i datori di lavoro non valutano soltanto il titolo di studio.
Mondadori, ad esempio, richiede al candidato di dimostrare competenze digitali avanzate: conoscenza di SEO, gestione di CMS e capacità di analizzare dati per orientare la pubblicazione di testi e contenuti.
In questa prospettiva, la laurea in Lettere è solo un punto di partenza, mentre la parte che convince davvero i recruiter è l’uso pratico di strumenti editoriali e digitali.

RCS Libri mette in evidenza come il ruolo di editor o redattore sia sempre più vicino alla gestione di progetti complessi. Un curriculum che riporta esperienze di impaginazione, sviluppo di modelli editoriali e problem solving legato al controllo qualità dei testi offre maggiore sicurezza durante la selezione.
DigiTouch, invece, guarda a un profilo ibrido, dove l’editor si muove anche sul web e nei social media. Nelle job description emerge chiaramente che il candidato deve saper integrare scrittura e design, usare diversi formati (pdf, txt, web) e adattare il documento a diversi settori.
Un curriculum vitae che mostra esperienze nella creazione di contenuti digitali e nell’uso di colori e stili coerenti con la brand identity aiuta a evidenziare il valore dell’approccio multicanale.
Infine, DataAnnotation propone offerte che collegano l’editoria al mondo dell’intelligenza artificiale. Qui la richiesta è di un editor bilingue capace di seguire progetti in inglese e italiano, con attenzione al controllo di testi e dati per l’addestramento di sistemi linguistici.
In questo caso, un modello di candidatura efficace per editor presenta sezioni chiare con elenco di competenze, esperienze concrete e pubblicazioni, fornendo frasi brevi e precise. Così anche la lettera di presentazione deve seguire queste regole.
Consigli da Recruiter: Cosa Notano Davvero nei CV Editoriali
Parlando con chi lavora nelle risorse umane o direttamente con editor senior, emergono alcuni aspetti che fanno davvero la differenza:
- La precisione linguistica: un CV con refusi, errori grammaticali o punteggiatura scorretta è un autogol enorme, soprattutto in un settore dove l’attenzione ai dettagli è fondamentale.
- La coerenza delle esperienze: non è tanto la quantità di lavori svolti, quanto la loro rilevanza. Meglio due esperienze mirate in ambito editoriale che cinque in settori non collegati.
- La passione dimostrata: recensioni pubblicate, collaborazioni con riviste culturali, progetti personali legati ai libri o alla scrittura dimostrano una motivazione autentica, che spesso viene valutata più positivamente di una semplice lista di competenze.
- Risultati concreti: laddove possibile, inserire traguardi raggiunti (“ho curato la pubblicazione di 15 titoli in due anni”, “ho gestito un team di 5 redattori”) dimostra capacità organizzative e operative.
Come Strutturare un CV per una Casa Editrice
Dopo aver visto le competenze richieste e le opportunità lavorative disponibili, è il momento di capire come strutturare un CV da editore in modo chiaro e mirato. Questa sezione ti guiderà passo passo nella creazione di un documento che metta davvero in risalto il tuo profilo.
Profilo Professionale
Il profilo professionale è la prima parte che un recruiter legge, ed è spesso ciò che determina se la tua candidatura avrà seguito. Per questo deve essere breve, chiaro e costruito su misura per il campo editoria.
Definisci la tua identità professionale come redattore, scrittore o assistente editoriale, evitando frasi generiche che potrebbero adattarsi a chiunque.
I datori di lavoro, soprattutto in una casa editrice, vogliono vedere fin da subito se sei in grado di combinare competenze di scrittura e conoscenza digitale.
Non è un caso che molte offerte italiane citino esplicitamente l’uso di CMS o strumenti di pubblicazione web come requisito: l’editor oggi lavora tanto sulla pagina stampata quanto sugli elementi online.
Un consiglio utile: inserisci due o tre frasi che descrivano un progetto editoriale in cui hai avuto un ruolo chiave. Può essere un lavoro di problem solving su un testo complesso, la gestione di più sezioni di una rivista o la creazione di contenuti digitali per un lancio editoriale.
Mostrare in poche righe che sai muoverti tra testi e sistemi digitali rende subito il curriculum vitae più competitivo.
Esperienza Professionale con Altri Datori di Lavoro
Nella sezione delle esperienze professionali, il CV da editore deve andare oltre le semplici informazioni cronologiche. Metti in evidenza i progetti più rilevanti: non basta scrivere “redattore presso una casa editrice”, serve dettagliare quali testi, collane o pubblicazioni hai seguito.
Specifica se ti sei occupato di revisione, impaginazione, controllo bozze, oppure di sviluppo contenuti per il web.
Un buon modello editoriale è quello che integra esempi concreti: puoi aggiungere link a recensioni, citare i titoli dei libri curati, allegare documenti pdf o txt che mostrino parti del lavoro svolto. Non sottovalutare il design della sezione: un elenco chiaro, con dati e ruoli ben definiti, aiuta i recruiter a scansionare rapidamente le informazioni.
Se hai lavorato su un progetto complesso, come la creazione di una nuova collana o la pubblicazione di articoli multimediali, spiega come hai contribuito alla risoluzione dei problemi e quali competenze hai messo in gioco.
Formazione
La formazione non deve essere una lista impersonale di dati e titoli. Collega gli studi alla pratica concreta, mostrando come corsi e master abbiano avuto un impatto diretto sulla tua esperienza.
Per esempio, un master in editoria ti dà un indirizzo teorico solido, ma un workshop su SEO o social media dimostra che sai applicare conoscenze digitali utili nella selezione di contenuti per il web.
Molti datori di lavoro italiani specificano di preferire candidati che abbiano investito in corsi specialistici: dalla scrittura creativa alla progettazione editoriale, fino all’uso di strumenti di design e impaginazione.
Anche l’aggiunta di certificati in pdf o link a piattaforme online può rafforzare il curriculum, perché rende trasparente la tua crescita. In questo modo la formazione diventa parte integrante della presentazione e non un semplice elenco di frasi scollegate.
Competenze
Questa sezione è centrale in un curriculum da editore e merita una struttura chiara. Dividere le competenze per aree specifiche permette a chi legge di capire subito se il candidato ha ciò che serve.
- Competenze editoriali: editing, correzione bozze, impaginazione, controllo qualità testi, revisione di modelli di pubblicazione.
- Competenze tecniche: SEO, uso di CMS, gestione social media, strumenti Adobe, design grafico, analisi dati di lettura.
- Competenze trasversali: problem solving, capacità organizzative, gestione di clienti e autori.
Includere parole chiave relative all’editoria, ai contenuti digitali e alla creazione di testi è fondamentale: molti recruiter usano sistemi di selezione automatica che filtrano i CV per parole chiave.
Aggiungere termini come recensioni, sviluppo testi o pubblicazione aiuta il tuo documento a superare i primi filtri e arrivare nelle mani giuste.
Portfolio
Il portfolio è la parte che più distingue un CV da editore da un semplice elenco di esperienze. Mostrare il lavoro svolto in modo concreto dà molta più sicurezza a chi deve assumere.
Non limitarti a dire “ho curato articoli per una rivista”: allega link diretti a pubblicazioni, pdf con esempi di editing o txt con versioni prima e dopo del lavoro sui testi.
Organizza i contenuti del portfolio in sezioni, ad esempio narrativa, saggistica e contenuti digitali, in modo che il recruiter possa scorrere con facilità i diversi settori. Evidenzia recensioni ricevute, feedback di clienti o risultati raggiunti (come l’aumento delle vendite di una collana o la crescita di engagement su social media).
Non dimenticare i formati: alternare pdf, link web e screenshot di impaginazione rende il portfolio più dinamico e vicino al design richiesto dalle moderne case editrici. In questo modo, la candidatura non si limita a “parlare di sé”, ma crea una guida concreta al tuo valore nel mondo del lavoro editoriale.
Pubblicazioni e Portfolio
- Editing accreditato su: Collana Saggistica Mondadori Education, 2019
- Articoli pubblicati su: Rivista online Il Libraio
- Portfolio completo: nomecognome.it
Errori Comuni da Evitare
Molti candidati commettono lo stesso errore: presentare un curriculum generico da “umanista tuttofare”.
Un CV troppo ampio e indistinto dà l’impressione di non avere un ruolo chiaro e definito, mentre i datori di lavoro vogliono capire immediatamente quale contributo specifico puoi portare a una casa editrice o a un progetto. In fase di selezione, questo tipo di documento rischia di finire subito in fondo alla pila.
Un altro scivolone frequente è ridurre la propria esperienza a una sola parola come “correzione bozze”. In realtà, un redattore o un assistente editoriale che si limita a elencare attività di base non valorizza le proprie competenze.
Oggi le aziende cercano candidati che sappiano offrire valore aggiunto: dal problem solving durante la fase di revisione alla capacità di adattare contenuti a diversi formati di pubblicazione, inclusi social media e web.

Bilinguismo nel Curriculum
L’inglese è un punto critico spesso sottovalutato. Non basta indicare nel curriculum vitae “buona conoscenza della lingua”: molte posizioni in editoria, soprattutto nei settori digitali e internazionali, richiedono bilinguismo operativo.
Per un recruiter, leggere frasi vaghe sull’uso della lingua può essere un segnale di poca affidabilità. Meglio dare esempi concreti di utilizzo: traduzione di testi, revisione di contenuti multilingue, interazione con clienti esteri.
Un’altra debolezza comune riguarda la presentazione visiva del documento. Nonostante esistano modelli e formati pdf o txt disponibili online, l’impaginazione resta spesso trascurata.
I recruiter notano subito un cv confuso: sezioni disordinate, colori usati senza criterio, elenco delle esperienze poco leggibile. Per emergere serve un design pulito e funzionale, che guidi l’occhio del lettore e metta in evidenza dati ed esperienze più rilevanti.
Infine, attenzione a non replicare interi paragrafi da esempi o modelli trovati sul web. Gli addetti alla selezione leggono decine di documenti ogni giorno e riconoscono immediatamente testi preconfezionati.
Questo non solo riduce l’originalità della candidatura, ma mina la percezione di professionalità. La scelta più efficace è creare contenuti autentici: frasi personalizzate che mostrino ispirazione, conoscenza del campo editoriale e capacità di adattare stile e scrittura al progetto specifico.
CV per Editore Junior vs Senior: Differenze Chiave
Un CV per un editore junior deve mettere in risalto soprattutto la formazione universitaria, eventuali master o corsi di specializzazione in editoria e, soprattutto, le esperienze di stage o collaborazioni anche brevi con case editrici, riviste online o agenzie letterarie.
Qui conta la voglia di imparare, la curiosità per il mondo dei libri e la dimestichezza con strumenti di editing e revisione di base. Anche le esperienze “laterali”, come scrivere recensioni, collaborare con blog culturali o gestire un piccolo progetto editoriale personale, possono fare la differenza.
Un CV per un editore senior, invece, deve raccontare una storia di carriera più solida.
Qui è importante evidenziare ruoli di responsabilità, capacità di gestire un team di redattori o freelance, progetti editoriali seguiti dall’idea fino alla pubblicazione e, se possibile, risultati concreti (ad esempio: aumento delle vendite di una collana, ampliamento del catalogo, o lancio di autori emergenti diventati rilevanti).
In questo caso, la parte strategica e gestionale ha un peso molto maggiore rispetto a quella puramente tecnica.
Come Rendere il CV ATS-Friendly nel Settore Editoriale
Molte case editrici, soprattutto le più grandi o quelle legate a gruppi multinazionali, utilizzano sistemi di selezione automatizzata (ATS). Per non rischiare che il CV venga scartato prima ancora di arrivare agli occhi di un recruiter, è fondamentale rispettare alcune regole:
- Formattazione semplice: evitare grafici, tabelle o layout troppo complessi che il software non riesce a leggere correttamente.
- Parole chiave: usare i termini specifici che compaiono nell’offerta di lavoro, come “editing”, “correzione di bozze”, “coordinamento redazionale”, “gestione collana”.
- Titoli chiari: dividere il CV in sezioni classiche (Esperienze, Formazione, Competenze) senza inventare etichette creative che possono confondere il sistema.
- Formato PDF standard: meglio evitare file troppo pesanti o versioni grafiche particolari.
L’obiettivo è che il software “capisca” immediatamente che il candidato possiede i requisiti richiesti e lo faccia passare alla fase successiva.
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